Il Luogo

Sirmione, il luogo dove risiedo da anni e tengo la maggior parte dei miei seminari, è un territorio del basso Garda che, oltre alla bellezza naturale, ha un vissuto storico importante e poco conosciuto. Si tratta del periodo medievale intorno al 1243-1278 allorché l’eresia catara, nella sede di Desenzano-Sirmione, fu espressione della massima cultura gnostica in Italia. Ancor più dimenticata, perché sepolta da anatemi e vento di terrore è la tragica fine di circa duecento eretici fatti prigionieri a Sirmione e arsi vivi a Verona in Arena il 13 febbraio 1279.

Negli anni, mi sono resa conto che molte persone, me compresa, sono state richiamate in questi luoghi da altre zone di nascita attraverso sincronicità diverse ma sempre particolari, quasi dovessimo ritrovare la memoria di un’incarnazione comune.

La mia esperienza personale è singolare ed è meritevole di testimonianza.

Pochi mesi prima di trasferirmi a Sirmione si verificarono singolari sincronicità per viaggi mensili a L’Aquila dove conobbi Maria Grazia Lopardi e i suoi studi sui Templari, Federico II e Celestino V. Le devo tanta gratitudine per avermi illustrato la Basilica di S. Maria di Collemaggio.

È con la profondità del suo aiuto che ho compreso la ricca simbologia della Basilica, il fenomeno del raggio di luce che attraversa il rosone in agosto che colpisce l’altare in un punto preciso. Su sua precisa indicazione ho potuto accedere alla fonte surgiva che sgorga dietro la Basilica e analizzare l’acqua verificandone proprietà terapeutiche. In quel periodo iniziai ad essere spettatrice di fenomeni singolari o perlomeno imparai a riconoscerli e tenerli nel cuore senza frammentarli analizzandoli con la mente.

Durante un convegno sul perdono organizzato dall’associazione PANTA REI, sentii fortemente l’impulso di uscire dalla sala per recarmi alla Basilica. Arrivai al grande piazzale erboso antistante l’ingresso principale in un particolare stato percettivo. Non c’era nessuno, camminavo come al rallentatore senza sentire la terra sotto i piedi e come in stato di trance afferrai il cellulare dalla tasca e scattai una foto in

direzione della Porta d’ingresso completamente spalancata. Mi ritrovai dentro vicino all’altare quasi senza accorgermene e mi soffermai davanti ad un crocefisso di ottone che osservai attentamente.
Al ritorno a casa, scorrendo le fotografie, per sbaglio ingrandii la foto del momento descritto. Ebbi un sussulto: pur distante, si vedeva chiaramente l’interno della chiesa con la croce vicino all’altare ma al posto del corpo morto in ottone era chiaramente visibile una macchia rossa al centro della croce. Spensi il telefono per poi riaccenderlo dopo pochi istanti. Zummai il particolare e accolsi con rispetto ciò che l’immagine mostrava.

Anche la seguente testimonianza è degna di condivisione:
Durante il primo di quei viaggi, in macchina, sentii un pensiero improvviso chiaro e distinto:
“Anagramma il tuo nome!”
Poiché ero sorpresa e non sapevo da dove cominciare sentii nuovamente sotto dettatura che Maria Cristina Rita Piras diventava:
“Prisma Catari arsi rinati” … sobbalzai!
Anni prima avevo svolto ricerche sul GRAAL recandomi in Francia, in Spagna e in Inghilterra mentre non sapevo nulla della ricchezza storica medievale di Sirmione. Appresi anche che, come me, nessuna delle persone che conoscevo, richiamate nella zona di Desenzano ne era al corrente.
Pochi giorni dopo il mio trasferimento da Salò a Sirmione, mi venne regalato un libro che parlava di questo evento storico.
Ne fui sconvolta e cominciai una ricerca più approfondita.
Sollecitai le autorità del luogo a onorare quella tragica memoria, cosa che avvenne il 12 novembre 2011 con un evento organizzato dal Comune e l’omaggio di un libro ad ogni residente sul fatto storico.
Ci si aspettava l’afflusso di circa cento persone mentre ne intervennero oltre seicento. I libri non bastarono.
La memoria catara cominciava a riaffiorare e a richiedere di essere vista e ricordata nella sua verità perché si sa … la storia viene sempre scritta dai vincitori! Accettai di tenere una conferenza a Salò sull’argomento “La Presenza dei Catari sul Garda” per Iridea, un’associazione culturale. Non essendo una storica, mi chiedevo cosa volesse da me l’Esistenza con questo intervento.
Era il 30 aprile 2010.

Ero da poco reduce da un viaggio in Francia, a Sainte Marie de la Mer, luogo delle memorie di Maria Maddalena e durante la conferenza pensai di utilizzare la particolare AcHuarmonica® che vi avevo raccolto per un esercizio singolare. Al termine della conferenza proposi una rappresentazione in gruppo, come si usa nelle costellazioni sistemiche, mettendo in scena Catari e inquisitori.
Accettarono quasi tutti, circa trenta persone e ognuno sperimentò in se stesso il sentire eretico e inquisitore.

Fu un momento di grande consapevolezza.
Il Campo tra noi regalò sentimenti profondi per una Fratellanza e un Amore più Grande.

Ci sembrò che il lago risplendesse di luce più pura e trasparente.

Ci siamo chiesti: “Ha un Karma questo luogo? Una missione incompiuta? E noi? Una Mission di gruppo come suggerisce Arthur Guirdam nel suo libro “Noi siamo un altro”?
La verità di questa memoria storica è stata per centinaia di anni annullata dall’inquisizione ed è troppo remota per recuperarne l’essenza ma la traccia di ogni esperienza vissuta dai nostri ipotetici antenati rimane nel DNA come una certezza interiore che si fa strada tra conflitti e paure anche dopo centinaia di anni.È scritto: “torneremo! torneremo ancora quando l’alloro tornerà a fiorire”
Il Tempo è adesso. La Forza della Verità di ciò che è Vero sta sgretolando anatemi, inganni e menzogne. È l’ora di onorare ogni memoria ingiustamente esclusa grazie al recupero della presenza del SÉ in noi stessi.
Identificarsi con una fazione o un’ideologia del passato, come quella catara, essena o altre non ha senso se non quello di approfondirne la Mission incompiuta.

L’Insegnamento più saggio è quello di vivere consapevolmente il proprio sentire nel tempo presente.
Ma cos’è la consapevolezza se non la trasformazione delle disarmonie del passato in una comprensione armonica di esse e della loro funzione nel tempo presente?

In quegli anni così ricchi di insolite bellissime esperienze comprendevo sempre di più il significato diverso di medico e dottore. Mi sentivo medico fino alle ossa, un Mezzo importante per la connessione del corpo al suo Spirito che solo più avanti avrei identificato col SÉ comprendendone la Funzione di Liberatore.
Sempre più identificavo nella Parola scritta e parlata il mio strumento di guarigione.

La malattia parte da un pensiero scorretto, disarmonico che porta in sé l’interferenza di una legge spirituale falsamente etica. Il mio intervento sarebbe stato quello di dare consapevolezza di un falso pensiero per ritrovare insieme al paziente il retto pensiero di guarigione. Con questo spirito di ricerca fondai e divenni presidente per anni dell’Associazione culturale PRISMABLU che è stata chiusa recentemente nel febbraio 2021 con una chiara consapevolezza di compimento della Mission per quel luogo: liberare le sue memorie soprattutto le Verità taciute sulla persecuzione dei catari nel XIII secolo.

Riporto la mia lettera di saluto agli associati:

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